sabato 4 maggio 2013

Fatalism

Con la morte di Baiko probabilmente è pure giunto il momento di cambiare definitivamente aria, persone, lavoro, tutto ciò che fino ad ora ha sempre puzzato di marcio senza che io me ne rendessi conto. Ho sempre vissuto all'ombra della protettiva ala di mio padre che per il bene di sua figlia le ha perdonato tutto fino all'esasperazione. Esistono cose brutte in questo mondo, il marcio esiste sul serio, e pure io ho rischiato di incancrenirmi. Prima sulle navi, poi a terra, ovunque io sia andata. Qualsiasi scelta io abbia preso. Coin mi manca da morire, anche l'Huck che ero abituata a conoscere mi manca solo che ormai non è più lo stesso giocatore incallito che ho conosciuto tempo fa alla Quercia Nera. Si è corrotto, anche lui. Non so se è una cosa, questa della corruzione, a cui noi destinati possiamo sottrarci. Forse essermene accorta in tempo avrà lo stesso effetto che la medicina può avere con una lesta diagnosi, il fatto è che non ci credo nemmeno io. Verranno meno i miei ideali, verrà meno la mia volontà assieme alla coscienza, all'onore, alla caparbietà, alla capacità umana di amare. 

Non era ciò che avevo pensato per me, non è ciò che ha spinto mio padre a pagarmi gli studi a Yindù e soprattutto non è ciò che mi piacerebbe diventare. Vorrei che Ace tornasse per rendermi visibile il cammino che avevo scelto, a rendermi, forse, le cose più facili ora che quel che resta è ormai poco. Non mi è rimasto nemmeno l'Hypospray, tanto meno i soldi per comprarmene uno. 

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